Già prima dell'arrivo di Colombo, il continente americano era abitato da diverse popolazioni, alcune organizzate in semplici tribù, altre, invece, svilupparono forme di civiltà molto più evolute, come quelle dei Maya, degli Aztechi e degli Inca.

Le tre civiltà precolombiane dell'America centro-meridionale: Maya, Azteca e Inca

L'America prima di Colombo

Prima che Colombo sbarcasse in America il continente era abitato da numerose popolazioni. Quelle che si svilupparono nelle isole caraibiche erano primitive ed avevano un'economia ed un'organizzazione sociale semplice e rozza, furono le prime popolazioni incontrate da Colombo. Successivamente conobbe però delle civiltà sviluppate a livello economico e sociale: i maya, gli aztechi e gli inca.

Le due risorse principali alla base di queste popolazioni erano il mais e la patata, alimenti ancora sconosciuti da parte degli europei.

La civiltà Maya

El Castillo a Chichén Itzá

I maya si stabilirono nell'attuale Messico tra il II e il I millennio. Il loro periodo di massimo splendore fu tra il IV e il X secolo dove inventarono l'uso dello 0 usato ancora oggi nella numerazione araba. Scrivevano in geroglifico ed erano organizzati in città-stato indipendenti governate da re-sacerdoti (le città erano infatti dei santuari dove il sacerdote risiedeva). Gli abitanti delle campagne giungevano alla città solo per le occorrenze. I maya ebbero il loro declino quando arrivarono gli spagnoli.

L'impero degli Aztechi

Alcuni guerrieri aztechi con lance e scudi

Un'altra civiltà più recente (XIII secolo) che si sviluppò nel nord America ma si insediò nelle regioni centrali del Messico furono gli aztechi. Quando Montezuma I salì al trono nel 1440 creò un vasto impero territoriale con capitale a Tenochtitlán. Era una civiltà culturalmente molto evoluta, politeista, guerresca e che praticava sacrifici umani a scopi rituali. Raggiusero il periodo di massima espansione poco prima che gli europei giunsero in America, arrivando ad affacciarsi sia sul Pacifico che sull'Atlantico. Nel 1521 gli spagnoli distrussero Tenochtitlán edificando sulle sue rovine l'attuale Città del Messico.

L'impero degli Inca

La località di Machu Pichu, in Perù, rovine di una fascinosa città Inca

Nel XIII secolo nel territorio delle Ande che si estende dalla Colombia al Cile sorse l'impero degli Inca. Erano governati da un re che era ritenuto il figlio del sole: ogni potere era concentrato nelle sue mani. Il lama era per la loro religione l'animale domestico più utile e che veniva sacrificato maggiormente. Gli Inca costruirono enormi fortezze e dalla capitale Cuzco costruirono una fitta rete viaria a 3400 metri di altezza. Grazie a questa il sovrano aveva il controllo su tutto il territorio e venivano favoriti gli scambi commerciali.

A livello agricolo gli Inca erano molto sviluppati, utilizzavano il guano come concime costituito da escrementi di uccelli marini, una fonte inesauribile. Questa civiltà non possedeva una scrittura e per eseguire calcoli utilizzavano il quipu (un insieme di cordicelle annodate, distanziate in modo sistematico tra loro e legate a una corda più grossa e corta che le sorregge).

La conquista del nuovo mondo

L'incontro fra gli europei e gli abitanti delle nuove terre, a seguito della scoperta dell'America, provocò subito vari scontri, che spesso si trasformarono in stermini. Questi scontri vennero provocati dal desiderio di guadagno degli europei, con conquistadores e missionari che partirono verso le Indie Occidentali alla ricerca di ricchezza. Civiltà come gli Inca, i Maya e gli Aztechi poterono poco dinnanzi a tecnologie e strategie di battaglia europee.

Gli Aztechi, inoltre, videro nell'arrivo dei conquistadores l'avverarsi di una profezia, quindi accolsero gli stranieri anziché contrastarli. L'impero azteco crollò nel 1525 dopo che la loro reazione alla conquista di Tenochtitlàn (1521) venne respinta dal conquistadores Hernàn Cortés e dai sui 400 uomini.

Francisco de Montejo conquistò quasi senza combattere i territori maya, mentre gli inca vennero travolti da Francisco Pizarro e Diego de Almagro.

Conquistadores che uccidono senza resistenza degli indios, a causa della loro superiorità militare

L'organizzazione dei territori

Non mancarono conflitti fra i conquistadores, quindi la Corona spagnola fu costretta ad intervenire per imporre una suddivisione dei territori acquisiti: nel 1503 nacque la Casa di Contrattazione, con lo scopo di gestire i traffici con il Nuovo Mondo, mentre nel 1524 fu istituito il Consiglio delle Indie, creato per aiutare il re a governare i nuovi territori.

Questo fu possibile grazie soprattutto alla figura dell'ecomendero, che gestiva un territorio come preferiva, versando poi una parte delle rendite nelle casse dello stato, con l'obbligo di proteggere gli indigeni e di convertirli al cattolicesimo.

Miniere e schiavi

Dopo una prima fase che consisteva in soli saccheggi, fu avviato uno sfruttamento sistematico delle risorse a scapito degli indigeni, che vennero sfruttati nelle piantagioni e nelle miniere. Gli europei dovettero successivamente ricorrere agli schiavi africani a causa di epidemie che colpirono gli indios, causate dall'arrivo di virus e batteri europei non presenti in America.

Denunce e leggi a favore degli indios

Ritratto di Carlo V, il quale nel 1542 tentò di abolire, in vano, la schiavitù nei territori della Nuova Spagna

Dopo varie dununcie da parte di alcuni missionari spagnoli, tra cui il domenicano Bartolomé de Las Casas, degli abusi e delle violenze compiute sugli indigeni, nel 1542 Carlo V emana le Nuove Leggi, le quali abolivano la schiavitù nei territori della nuova Spagna.

Queste ultime non vennero mai rispettate e in europa furono fonte di dibattito tra coloro che consideravano gli indios al pari dei bianchi, e coloro che li consideravano al pari delle bestie.

Schiavitù(FOCUS)

Schiavitù deriva da schiavo, in latino sclavus, “slavo”. La schiavitù è un sistema sociale in cui esseri umani possono essere di proprietà di altri umani. La schiavitù si diffuse soprattutto con la scoperta del nuovo continente. Il sistema agricolo della piantagione aveva infatti bisogno di un'enorme quantità di manodopera, non solo vennero ridotti in schiavitù gli indios, ma si importava anche manodopera dall'Africa, dando inizio alla tratta degli schiavi.

Impero coloniale portoghese

I portoghesi organizzarono i territori del Brasile con una modalità simile a quella spagnola, in modo feudale (l'unica colonia portoghese organizzata in questo modo). La colonia venne divisa in dodici capitanie, ognuna controllata da un donatario, venne introdotto il sistema della piantagione, in particolare della canna da zucchero, con manodopera schiavile.

In meno di cinquant'anni Spagna e Portogallo costruirono i primi imperi coloniali, ma già a partire dalla fine del XVI secolo, sorgeranno anche quello inglese, francese e olandese.

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